venerdì 31 maggio 2013
Sono arrivata stanotte allo Skyplex ed è da stamattina che cerco un posto tranquillo dove esercitarmi.
Non che sia semplice in un barattolo nello spazio.
Alla fine ci ho rinunciato e mi sono semplicemente seduta da qualche parte, gli occhi chiusi mentre nella mia mente cerco di mettere insieme quella musica che ogni tanto sento nei miei sogni.
Ma è difficile, così difficile, quando l'unica cosa che mi viene in mente è il viso di quell'uomo, incazzato con me, con il mondo.
Alla fine mi sono ricordata dove avevo già visto un'ascia come quella. Non solo una , a dir la verità.
E' un bene che non me ne sia ricordata davanti a lui?
Non ne ho idea.
Neemar afferma che la colpa non esiste.
E allora perchè sento così irrestibile la voglia di pagare, pagare, e ancora pagare?
E' un impulso autodistruttivo e lo so benissimo, come psichiatra.
Mi sento come una bambola rotta, buttata nella spazzatura.
Nessuno mi può riparare.
Solo solo vuoto, un eco.
L'anima mi è uscita dagli occhi non per librarsi alta
ma per strisciare via
in una ruga della terra.
mercoledì 29 maggio 2013
Sarei già dovuta essere a letto da un'ora ma sono troppo eccitata per dormire, ed è così che li sento parlare mentre scendo le scale simile ad un topolino furtivo.
<Magda devi parlare con la Bambina> potevo quasi percepire la B maiuscola nella voce di mio padre, quell'affetto incondizionato che mi aveva sempre rassicurato e riscaldato.
<Devi dirle di sbagliare qualcosa. Non deve superare il punteggio massimo.> è la prima volta che sento dell'ansia nella voce di mio padre. Lui era sempre stato una roccia, forte , sicuro , senza nessuna paura del mondo. So, o meglio percepisco , che questa sicurezza derivava anche dall'essere un De Jong ma non ho ancora ben chiaro quanto l'esserlo possa spianare la strada.
<Isaiah, ne abbiamo già parlato...dammi almeno un cazzo di spiegazione. Nostra figlia ha davanti a sè un futuro speciale, perchè vuoi tarparle le ali?So che ci sono delle scuole speciali...> ecco questa era mia madre, sboccata quando le girano i cinque minuti e allo stesso tempo assolutamente in grado di sembrare la più grande signora del verse.
< No, Nessuna scuola speciale. Niente! Dille di sbagliare ogni tanto. Lo sappiamo che è brava , lo sa tutta Corona e mezzo Core. Ma non deve essere così brava. Promettimelo!> niente da fare mio padre è una tomba quando non vuole dire qualcosa e in questo caso, quel qualcosa deve davvero spaventarlo.
<Cosa ti ha detto Kengsinton? E' da quando hai parlato con lui che ti sei messo in testa questa idea assurda.>ora la voce di mamma si addolcisce, si fa più morbida e posso sentire il fruscio della seta.Probabilmente gli si sta avvicinando e nel silenzio che segue posso quasi immaginare il suo abbraccio.
<Poco o nulla. Fidati di me Magda, vuoi? Lela deve cercare di sembrare meno sveglia di quello che è. Altrimenti ce la porteranno via.> un tono di voce basso, roco, come se raccontasse chissà cosa.
Un brivido mi è sceso lungo la spina dorsale mentre rimango aggrappata al corrimano di legno , rannicchiata sulla scala. Poi risalgo , corro quasi , in camera mia, per nascondermi sotto la coperta.
Sono sempre stata molto creativa nei miei errori.
venerdì 17 maggio 2013
In una calda notte di Orifoglia
il volo leggero di una falena,
il mio sguardo a seguir invoglia
la danza frenetica in cui si dimena.
Del crepuscolo minuscola creatura
Non di farfalla sgargianti ali
Il suo manto non ha bellezza pura
Esseri così simili ma non uguali.
Piccole ali scure quel che possiede
fremono in un battito regolare
leggera fragilità in loro risiede
ciò che le basta per poter volare
Non è in cerca di variopinti fiori
Splendidi dal profumo inebriante
Ma appassiranno bellezza e colori
Ciò che lei brama è ben più grande
Innanzi a lei splendidamente rovente
Pare di sentirne il desiderio e l’ardore
Per ciò che è terrificante, divino e lucente,
l’impercettibile palpito delle ali e del cuore
Su invisibili barriere si scontra ostinata
La lanterna che racchiude i sensi e l’amore
Cristallo la separa dalla luce sognata
Lo odia e combatte, nel desiderio e il timore
Sfera sfavillante, bagliore rifulgente
fonte di vita, follia e passione
Vorrebbe fosse suo unicamente
ma del calore, godono altre persone
Ebbra, frenetica, smaniosa per lui danza
Nella notte perversa lottando impazzita
Implora che crollino barriere e distanza
Di giungere infine alla felicità ambita.
Perché l’inverno ormai è alle porte
Non ha altro da scegliere, da desiderare
L’assenza di quella fiamma sarebbe Morte
Tanto crudele da non poterla accettare
E sono io del destino la mano
Solo a me spetta la decisione
con un gesto leggero le apro piano
la porta dell’inferno, della passione
Sospesa nell’aria, titubante vacilla
piccola, terrorizzata, affascinata
prima di gettarsi in una scintilla
unendosi nell’essenza desiderata
Fragili ali risplendono all`istante
In un incontro unico e perfetto
una minuscola fenice abbagliante
non più un insignificante insetto
Per un grammo di tempo è gioia e orrore
mentre si fonde nell’essenza di un dio
Unione di anime, seduzione ardore
prima di perdersi nella cenere e l’oblio.
martedì 14 maggio 2013
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