venerdì 17 maggio 2013
In una calda notte di Orifoglia
il volo leggero di una falena,
il mio sguardo a seguir invoglia
la danza frenetica in cui si dimena.
Del crepuscolo minuscola creatura
Non di farfalla sgargianti ali
Il suo manto non ha bellezza pura
Esseri così simili ma non uguali.
Piccole ali scure quel che possiede
fremono in un battito regolare
leggera fragilità in loro risiede
ciò che le basta per poter volare
Non è in cerca di variopinti fiori
Splendidi dal profumo inebriante
Ma appassiranno bellezza e colori
Ciò che lei brama è ben più grande
Innanzi a lei splendidamente rovente
Pare di sentirne il desiderio e l’ardore
Per ciò che è terrificante, divino e lucente,
l’impercettibile palpito delle ali e del cuore
Su invisibili barriere si scontra ostinata
La lanterna che racchiude i sensi e l’amore
Cristallo la separa dalla luce sognata
Lo odia e combatte, nel desiderio e il timore
Sfera sfavillante, bagliore rifulgente
fonte di vita, follia e passione
Vorrebbe fosse suo unicamente
ma del calore, godono altre persone
Ebbra, frenetica, smaniosa per lui danza
Nella notte perversa lottando impazzita
Implora che crollino barriere e distanza
Di giungere infine alla felicità ambita.
Perché l’inverno ormai è alle porte
Non ha altro da scegliere, da desiderare
L’assenza di quella fiamma sarebbe Morte
Tanto crudele da non poterla accettare
E sono io del destino la mano
Solo a me spetta la decisione
con un gesto leggero le apro piano
la porta dell’inferno, della passione
Sospesa nell’aria, titubante vacilla
piccola, terrorizzata, affascinata
prima di gettarsi in una scintilla
unendosi nell’essenza desiderata
Fragili ali risplendono all`istante
In un incontro unico e perfetto
una minuscola fenice abbagliante
non più un insignificante insetto
Per un grammo di tempo è gioia e orrore
mentre si fonde nell’essenza di un dio
Unione di anime, seduzione ardore
prima di perdersi nella cenere e l’oblio.
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