venerdì 31 maggio 2013
Sono arrivata stanotte allo Skyplex ed è da stamattina che cerco un posto tranquillo dove esercitarmi.
Non che sia semplice in un barattolo nello spazio.
Alla fine ci ho rinunciato e mi sono semplicemente seduta da qualche parte, gli occhi chiusi mentre nella mia mente cerco di mettere insieme quella musica che ogni tanto sento nei miei sogni.
Ma è difficile, così difficile, quando l'unica cosa che mi viene in mente è il viso di quell'uomo, incazzato con me, con il mondo.
Alla fine mi sono ricordata dove avevo già visto un'ascia come quella. Non solo una , a dir la verità.
E' un bene che non me ne sia ricordata davanti a lui?
Non ne ho idea.
Neemar afferma che la colpa non esiste.
E allora perchè sento così irrestibile la voglia di pagare, pagare, e ancora pagare?
E' un impulso autodistruttivo e lo so benissimo, come psichiatra.
Mi sento come una bambola rotta, buttata nella spazzatura.
Nessuno mi può riparare.
Solo solo vuoto, un eco.
L'anima mi è uscita dagli occhi non per librarsi alta
ma per strisciare via
in una ruga della terra.
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