domenica 14 luglio 2013
Lo so. Davanti alla morte si dovrebbe fare il punto della propria vita.
Ma non so perchè, non ci riesco. Tutto quello che mi viene in mente ora è che puzzo, inizia a far caldo e che probabilmente presto ucciderò quella cara ragazza di Rain.
Penso anche a Bernardo ovviamente e immagino sarà preoccupato.
Ma è un uomo pratico, con i piedi ben piantati a terra.
Se anche non dovessi tornare, non ne farà una tragedia.
Tutto il contrario di quello che avrei fatto io ovviamente.
E' frustrante rendersi conto delle proprie idionsicrasie, saperle valutare, sapere quali sono le soluzioni, sapere che se fosse qualcun altro ad averle, qualche mio paziente, con aria saggia e tranquilla saprei cosa dirgli e come pungolarlo e spingerlo per indirizzarlo sulla strada giusta.
E invece essere impotenti davanti a propri sentimenti.
Non gli ho detto che lo amo. E ho fatto bene. L'amore è una promessa.
Rimarrò sempre con te.
Ti amerò per sempre.
Ci sarò sempre.
Tutte cose che mi stanno sfuggendo dalle dita man mano che l'ossigeno si consuma.
Promesse che non avrei potuto mantenere.
Promesse che probabilmente lui non avrebbe voluto sentire.
E anche in questo caso mi rendo conto di quanto siano assurde queste mi insicurezze.
Dovrei semplicemente fregarmene.
Ma sono umana, e tendo , geneticamente a incasinarmi , come tutti.
E' la nostra umanità che ci frega, sempre, alla fine.
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